Marius Sabino

M. Sabino "Mimosas" 1931 H. 10 cm,

Marius Sabino nasce ad Acireale, in Sicilia, il 9 settembre 1878. Quando la sua famiglia si trasferisce a Parigi, frequenta le Beaux Arts con l'intenzione di diventare scultore in legno, come suo padre. Dopo essersi dedicato alla scultura, intagliando lampadari in legno, affascinato dal vetro e dalla luce che emana, decide di sostituire la materia che lavora, e nel 1918 entra come socio in una vetreria a Romilly-sur-Andelle dove assimila le tecniche e fa le prime esperienze; ben presto impianta la propria vetreria a Noisy-le-Sec nei pressi di Parigi. Sviluppando un'azienda che raggiunge i 100 dipendenti, Sabino si apre numerosi e strategici punti vendita: a Parigi il suo vasto magazzino d'esposizione è situato nel Marais al n° 17 della rue Saint-Gilles;  da buon mediterraneo sceglie corrispondenti esteri ad Algeri, Orano, Tunisi, Il Cairo e Istanbul, avviando un redditizio commercio in quei paesi. Con gli elementi per l'illuminazione, dei quali fa la sua specialità, Sabino, scultore con l'occhio abituato a vedere a tre dimensioni, affronta la costruzione di opere monumentali. Le ordinazioni giungono da più parti: una colonna di 18 m d'altezza e 2 di diametro destinata al Padiglione Termale dell'Esposizione Internazionale delle Arti e delle Tecniche di Parigi del 1937, una croce di 5 metri realizzata per una chiesa protestante in Belgio, inoltre ha richieste per fontane, statue e manichini. Due prestigiose forniture di decorazioni luminose e architetturali sono fatte per i transatlantici Ile de France nel 1927, e Normandie nel 1935. 

M. Sabino. "Pantheres", scultura in cristallo opalescente con fonte luminosa. 1930, L. 20,5 cm, H. 15 cm

Ormai celebre, nel 1936 illumina l'immenso palazzo dello Scià di Persia. Oltre a queste opere monumentali e all'illuminazione, la produzione di Sabino copre una grande varietà di piccoli oggetti: vasi e coppe dal decoro geometrico, oppure istoriati da personaggi allegorici, statuine femminili, una vasta serie di pesci e di uccelli, bibelots, orologi da muro e da soprammobile, portemenus, piccole cornici, ferma-libri, pannelli decorativi, flaconi e potiches. La lavorazione, simile a quella di René Lalique, comprende le tecniche del vetro o cristallo pressato in stampo e la soffiatura in forma, ma Sabino si distingue per l' opalescenza dei suoi pezzi, ottenuta con l'aggiunta, nella pasta vitrea (già contenente piombo) di una percentuale del 6% di arsenico; con il risultato che i suoi vetri sono in definitiva dei cristalli opalizzati, che assumono nuances azzurrine, verdi, gialle, violette o fumées

M. Sabino "Reveil" statuina in cristallo opalescente 1932 H. 17,2 cm

Sui pezzi in uscita dal forno solo in rare occasioni egli interviene con l'incisione ad acido o alla mola, strumenti utili anche per togliere imperfezioni e sbavature, piuttosto interviene al getto di sabbia, o li passa all'acido fluoridrico per ottenere la smeriglia tura, e alla ruota di sughero per dare la brillantezza finale, per cui assumono un aspetto quasi artigianale. 

Sabino, nel decennio 1930-40, riscontrando che a Noìsy-le-Sec la lavorazione diventa troppo costosa, spesso distribuisce ordini ad altre vetrerie per la realizzazione dei suoi modelli, e per resistere alla concorrenza crea le sottomarche a firma Verart e Vernox. La manifattura Sabino prende parte a molte mostre dal 1923 al 1939, tra le quali: Exposition Internationale des Arts Decoratifs di Parigi del 1925; i Saloni parigini d' Automne dal 1926 al 1929; des Artistes Français dal 1927 al 1934; Artistes Décorateurs dal 1926 al 1934; Artistes lndépendants dal 1928 al 1938; Bordeaux 1934, Lille 1939; le Esposizioni di Monza 1923, 1925 e 1927; Madrid 1927; Tokio, Rotterdam e Atene 1928; Orano, Anversa e Liegi 1930; Milano 1933; Bruxelles 1935; Parigi 1937; New York 1939; ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. 

M. Sabino. "La Ronde". Cristallo opalescente. 1929 H. 25 cm.

Dopo l'ultima guerra Marius Sabino lascia alla direzione dell'impresa il figlio, che prosegue nella realizzazione dei modelli del padre senza crearne altri, fino al1975; da allora, alcuni stampi sono venduti ad una casa americana, che fa fabbricare in Francia i modelli destinati al mercato degli Stati Uniti. La firma, per impressione in rilievo, oppure incisa alla rotella, "Sabino Paris" o "Sabino France".  

 

Franco Borga - Giugno 2005

 

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