Daum record in Giappone

Daum. Calice in cristallo, decori floreali e farfalle con stemma gentilizio, h. 15,3 cm, 1890

Le opere di Daum, vetri Art Nouveau e Art Déco, sembrano giungere a noi da un giardino incantato, sono opere che vanno al di là del reale. I vetri di Daum, celebri in tutto il mondo, conosciuti per la loro stupenda e raffinata bellezza, dopo essere stati esposti in questi ultimi anni in tante mostre internazionali e presentati alle aste dalle migliori case come Christie's, Sotheby's e tante altre sempre con crescente successo, sono ora stati ripresentati dalla celebre Casa d'aste parigina Ader Picard Tajan per una grande mostra vendita; questa viene a distanza di neanche due anni dall'altra grande asta organizzata a Montecarlo (il 17 aprile '82) dagli stessi, dove per la prima volta alcune importanti opere di Daum hanno superato i 50 milioni di lire ciascuna e altre sfiorano i 100. Ora un lotto rappresentato da 107 capolavori, con grande maggioranza del periodo Art Nouveau (1890-1914), d'altri del periodo Art Déco, alcuni cristalli anni Cinquanta, per completare con le paste di vetro e cristalli, vere e proprie sculture di maestri contemporanei realizzate da Daum a firma Salvador Dalì, Kozo Inoue e Subirachs, sono stati esposti prima a Parigi, da l'Etude Ader Picard Tajan, Commissaires Priseur Associés fino al 10 febbraio, poi inviati a Tokio in esposizione dal 5 al 13 marzo, dove ha avuto seguito l'asta all' Hotel Okura il 15 marzo '84 ore 15 locali, e contemporaneamente in duplex con Parigi ore 7 locali alla Tour Eiffel sala Gustave Eiffel.

Daum. Vaso scolpito "a la rose" esemplare unico realizzato nel 1909. H 31,5 cm

A proposito di tecniche

Abbiamo scritto di Daum mettendo in risalto periodi e tecniche; vi ritorniamo pensando di fare cosa gradita al lettore, poiché queste non sempre sono sufficientemente spiegate. Persino sui libri, testi indispensabili per gli addetti ai lavori e non, tra i quali ve ne sono di validissimi, si veda l'ultimo uscito dal titolo "Le verre en France", sottotitolo "De Emile Gallé à nos jours" di Jeannine Block-Dermant, sempre della stessa autrice "L'art du verre en France" dal 1860 al 1914, e "Daum Maîtres verriers" autore Noel Daum, tre volumi fondamentali che non devono mancare nella biblioteca dell'amatore e dell'operatore, anche qui il non "iniziato" non resta molto illuminato se non abbina alla teoria la pratica, studiando quei vetri che eventualmente possiede, e andando dall'antiquario che opera in questo settore. In primo luogo il vetro va esaminato in controluce per vedere se non ha filature o scheggiature, per poi rendersi conto delle qualità artistiche. Nel valutare artisticamente un vetro, per prima cosa bisogna fare la differenza fra un lavoro "industriale" e un lavoro "artigianale", quest'ultimo, va specificato, è il prodotto di un lavoro manuale. Il vetro soffiato a due o più strati, ed inciso ad acido, è comunemente detto industriale; mentre quando questo è anche inciso ad acido, ma "ripreso" con altre tecniche come: l'incisione alla ruota, alla mola o moletta o touret (piccole mole); decorato a smalto (quindi ricotto al forno); soufflé (soffiato dentro un modello prestabilito); martellato (sfacettature irregolari eseguite alla mola o ruota); intercalato (lavorata la prima camicia, prima di soffiargli sopra la seconda con una delle tecniche sopraelencate, si applica polvere colorata all'ossido di metallo - detta questa vetrificazione -, o anche pagliuzze o lamine d'oro); o con piccole applicazioni (cabochon e manici saldati a caldo); diventa questo un vetro artigianale, meglio sarebbe dire artistico, ma questo termine è proprio di quei pezzi unici o comunque in pochissimi esemplari. Sono questi ultimi che oggi sul mercato raggiungono valori notevolissimi, ovviamente sono artistici tutti quei vetri a più strati intercalati o no, ma finemente incisi, con applicazioni a caldo e elaborati, e gli intarsiati. 

J. Gruber per Daum. "Vase Tristan et Yseult". Decoro inciso ad acido ed alla ruota e martelé. 1897 H. 38 cm.

La firma Daum per quanto riguarda il periodo Art Nouveau, ha quasi sempre mantenuto la lavorazione dei suoi vetri con più tecniche contemporanee proprio per distinguersi dalla concorrenza delle altre firme, sia in Europa che in America. Oggi quanto mai ci rendiamo conto di queste belle e difficoltose realizzazioni di Daum che sono ormai storiche. Soffiando i suoi vetri Daum ci ha dato un "souffle de poésie et de lumière", realizzando e incidendo simbolici paesaggi, l'acqua e i fìori, il cristallo dalle nuances piene di sole, ed ecco questa sostanza impalpabile creata con un sottile gioco di fantasia. Questa nuova operazione occidente-oriente di Ader Picard Tejan ha destato molto interesse fra collezionisti e mercanti, a Tokio erano presenti all'asta oltre i giapponesi, che si sono aggiudicati il 95% delle opere, anche gli americani, mentre alla Tour Eiffel (solo su invito) - quasi inverosimile- alle 6 del mattino la sala era affollata, non solo di pubblico francese ma anche di inglesi, svizzeri, di più i tedeschi, con qualche rara presenza italiana. A Parigi al levar del sole, sotto il martello di Maître Jacques Tejan da Tokio, molte opere erano già state aggiudicate e tutte ai giapponesi; collezionisti e mercanti europei compresero con stupore di non poter stare al passo con i giapponesi, disposti a spingere tanto in alto i prezzi. Neanche il nazionalismo francese è valso quando quattro mercanti, dopo aver concorso individualmente per il vaso in Catalogo con il numero 76, hanno unito le loro forze per contrastare un acquirente del Sol Levante, ma non c'è stato nulla da fare, questi era l'incaricato del Museo di Tokio, che si aggiudica così il pezzo più prestigioso per la somma di 431 milioni e 607 mila Lire italiane, compresi i diritti d'asta del 10% ed è il record mondiale in assoluto per un vetro Art Nouveau.

 

Franco Borga - Aprile 1984

 

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