Peter Carl Fabergé

C. Fabergè. "Uovo dell'incoronazione", 1897

L'estate alla Reggia si illumina con i bagliori dei gioielli del celebre orafo. La reggia di Venaria, proclamata patrimonio dell'unità dell'Unesco, è stata inaugurata nell'ottobre del 2007, dopo due secoli di abbandono e degrado e otto intensi anni di restauro, riconosciuti come il cantiere più rilevante d'europa riguardante un bene culturale: da allora è il quinto sito culturale più visitato d'Italia.

 

Tra le mostre del momento: "I quadri del Re", "Le Grandi opere della Galleria Sabauda", la barca sublime, ossia "La Peota dei Savoia", "Il Bucintoro del Re di Sardegna", vi è la notevole esposizione "Il Gioielliere degli ultimi Zar".


Un'occasione imperdibile per ammirare i capolavori provenienti dalla Link of Times Foundation di Mosca, una collezione unica al mondo, con 13 uova e 363 oggetti preziosi del celebre orafo Carl Fabergé (1846-1920) esposta nella Sala delle Arti, fino al 9 novembre 2012.


Le origini della bottega Fabergé risalgono al 1842 quando Gustave Fabergé aprì un modesto laboratorio a San Pietroburgo di oggetti d'oro e diamanti (i Fabergé, discendenti dai Protestanti francesi, gli Ugonotti, lasciarono la Picardia perché vittime di persecuzione), dove si formò il figlio Carl, arricchitosi anche con esperienze acquisite in viaggi di studio a Parigi, Firenze, Venezia e Roma, centri d 'arte importanti per la produzione di gioielli.


C. Fabergè. "Uovo del tricentenario dei Romanov". 1913.

Carl divenne famoso per le sue copie di antichi gioielli d'oro greci, trovati negli scavi di Kerch, conservati nel Museo imperiale dell'Ermitage. Scoperto così dalla Zarina, Imperatrice Maria Fjodorova, che visitò la mostra, lo invitò a creare per la dinastia. Carl diventa così celebre: utilizza per i suoi gioielli oro, argento, rubini con tutta la gamma delle pietre preziose, nonché stupefacenti smalti, cesellature, cristalli di rocca e incisioni, ma anche servendosi di minuscole opere dipinte ad acquerello.

 

La consacrazione avviene all'Esposizione Universale di Parigi nel 1900. Carl presentò le proprie opere fuori concorso, un atto di superbia artistica. Partecipò come membro della giuria per la classe gioielli. A fianco dei colleghi, Louis Okokon, René Lalique, Henri Wever e Frederic Boucheron, furono esposte alla mostra "Le Uova di Pasqua", confezionate per la famiglia Imperiale, riscuotendo un enorme successo tra i Parigini e i turisti provenienti da tutto il mondo. Ottenne la Legion francese e gli fu data la medaglia commemorativa della mostra per la sua maestria.

 

Franco Borga - Ottobre 2012

 

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